Sguardi dalla stiva
Su La Repubblica del 1° dicembre 2006 vengono riportati in tabella gli incrementi che in tre anni, dal 2002 al 2005, sono andati ad arricchire il già pingue compenso dei manager. Una media di +80% sono stati attribuiti agli amministratori delegati delle principali società quotate a Piazza Affari, contro un misero 54% dei colleghi americani. Una “cuccagna “ milionaria a cui hanno partecipato in prima fila i vertici delle imprese pubbliche e delle banche. Il “boom degli scorsi anni regala all’Italia anche un ruolo da protagonista nella Champion’s League degli stipendi” da aggiungere alla coppa del mondo di calcio conquistata l’estate scorsa in Germania.
Una “cuccagna “ milionaria a cui hanno partecipato in prima fila i vertici delle imprese pubbliche e delle banche. Il “boom degli scorsi anni regala all’Italia anche un ruolo da protagonista nella Champion’s League degli stipendi” da aggiungere alla coppa del mondo di calcio conquistata l’estate scorsa in Germania.
Quasi metà delle ricchezze del mondo sono in mano all’1%
Il 50 % della popolazione mondiale ha meno dell’1%
Rapporto delle Nazioni Unite
LA RICCHEZZA del mondo è concentrata in pochissime mani. L’uno per cento della popolazione detiene il 40 per cento del patrimonio finanziario e immobiliare mondiale, pari a 125mila miliardi di dollari, mentre il 50 percento della popolazione accede solo all’uno per cento della ricchezza planetaria. Comunque lo si legga, il nuovo rapporto delle Nazioni Unite sulla distribuzione (ma sarebbe meglio dire concentrazione) del benessere economico internazionale è la fotografia di una piramide, che esclude gran parte dell’umanità. Secondo lo studio appena pubblicato, la classifica dei paesi che ospitano le persone più ricche del pianeta è guidata dagli Stati Uniti (dove vive il 37% dei miliardari) e dal Giappone (27%). In Europa, svettano la Gran Bretagna, la Francia e l’Italia (4%). Al resto del mondo – ai paesi dell’Africa, dell’America Latina e dell’Asia sudorientale – spettano le briciole o poco più. «Se riducessimo la popolazione a 10 individui, vedremmo che nove persone hanno in tasca un dollaro e che una persona soltanto ne possiede invece 99» riassume Anthony Shorrocks, direttore dell’Istituto mondiale per la ricerca sullo sviluppo economico dell’Onu, che firma la ricerca.
Basato non sul reddito ma sui patrimoni privati immobiliari e finanziari, è il primo rapporto internazionale di questo tipo. «In alcuni casi la sproporzione è grottesca» aggiunge Shorrocks. Collegata alla popolazione la ricchezza di piccoli Stati come Lussemburgo e Svizzera è ancora più clamorosa mentre, al contrario, l’immenso patrimonio di alcuni cinesi viene perequato dalla popolazione del paese…
Ma quello che la ricerca delle Nazioni Unite dimostra è la velocità con cui il club dei più ricchi aumenta: nel 2000, i miliardari (in dollari) erano già 499 e i milionari oltre 13 milioni. «Le ineguaglianze del patrimonio sono ancora più spaventose di quelle del reddito», conclude l’Onu.
(La Repubblica, 7 dicembre 2006)